- PESCARA- CARO PARCHEGGI, IL PD CHIEDERA' LA REVOCA: 'IL POSTICIPO NON BASTA' ABRUZZO, CANILI. M5S: "CENTRODESTRA PEGGIORA LE NORME. NOI ABBIAMO VOTATO CONTRO"
- TERAMO, PROVVISIERO (FI) SU FURTI: «SUBITO UN TAVOLO CON POLITICA E CITTADINANZA»
- TERAMO: ENNESIMO FURTO NEL QUARTIERE DI VILLA MOSCA
- L'AQUILA: CONALPA ESORTA A RIVEDERE PROGETTO PARCO POLSINELLI TUTELANDO ALBERI 7 E 8 DICEMBRE "VILLA CELIERA IN WINTER", LA NONA EDIZIONE
- CARO-PARCHEGGI A PESCARA, RINVIATI GLI AUMENTI IN AREA DI RISULTA
- MAXI-LEGGE IN CONSIGLIO REGIONALE ABRUZZO APPROVATA A MAGGIORANZA
- TAGLIERI (M5S) "CENTRALE UNICA 118" CHIETI-PESCARA: "DI UNICO C'E' SOLO IL NOME" <
- ABRUZZO: STANZIATI 2,9 MILIONI SUL FURC, FONDO UNICO REGIONALE PER LA CULTURA L'AQUILA, SCIMIA (FDI) REPLICA A ROTELLINI (AVS): «NO OCCUPAZIONI, SI A LEGALITÀ»PESCARA: UOMO UBRIACO DANNEGGIA AUTO IN SOSTA, RESIDENTI: SEMBRA TERRA DI NESSUNO
- ASL PESCARA, MICHITELLI: «NESSUN DEPOTENZIAMENTO A PENNE E NELL'AREA VESTINA»
- ALTO SANGRO E ALTO SAGITTARIO, DI MARCO: «SERVE SUBITO POTENZIAMENTO 118»
- PESCARA: PARCHEGGIO IN CENTRO, A DOPO L'EPIFANIA AUMENTO DELLA TARIFFA GIORNALIERA
- MAXI-LEGGE IN CONSIGLIO REGIONALE ABRUZZO APPROVATA A MAGGIORANZA
- SOSPIRI: ASSEMBLEA LEGISLATIVA COESA, OTTIMI RISULTATI A BENEFICIO DEGLI ABRUZZESI
- PESCARA: L’ISTITUTO ALBERGHIERO ‘DE CECCO’ OSPITA L’ITALIAN PORT DAYS
- ABRUZZO, PIETRUCCI SU SAN SALVATORE: «SARÀ OSPEDALE PIÙ ARRETRATO DELLA REGIONE»ABRUZZO: BOCCIATO EMENDAMENTO PER PROGETTAZIONE NUOVO OSPEDALE SAN SALVATORE
- POSTE ITALIANE: ANNULLO FILATELICO PER GLI 80 ANNI DI CONFINDUSTRIA LÂ’AQUILA TERAMO: APPROVATO IN PREFETTURA IL PIANO NEVE 2025-26, CONFERMA IMPIANTO IN USO
- ABRUZZO, CAVALLARI (AI): «ESTESA A VVF LA RISERVA ALLOGGI PER EMERGENZA ABITATIVA»GIULIANOVA: IN RIANIMAZIONE LA 16ENNE CADUTA DAL PRIMO PIANO
- AL MAGIKA DI SPOLTORE PRESENTATO IL NUOVO BRANO DI CECILIA GAYLE "PACITO PATRAS" <
- TERAMO: ESPULSO IL 35ENNE TUNISINO ARRESTATO NELLA NELLA SERATA DEL 15 NOVEMBRE
- ASL TERAMO: LISTE D'ATTESA, A OTTOBRE RIFIUTATE OLTRE 7800 PRESTAZIONI IN GARANZIA
- SOSTENIBILITÀ MONDIALE: LA CLASSIFICA QS SEGNA IL BALZO DI UNIVAQ, +641 POSIZIONI
- L'AQUILA: 28-30/11 FIERA TARTUFI D'ABRUZZO. IMPRUDENTE: "CELEBRIAMO UN'ECCELLENZA"
- TARGHE PER ATTIVITA' STORICHE CITTÀ DI SPOLTORE, DOMANDE DA PRESENTARE ENTRO 10/12
- APPROVATO BILANCIO DI PREVISIONE ANNO 2026 DEL TEATRO STABILE DÂ’ABRUZZO
- RICONFERMATO PRESIDENTE ALESSANDRO PAVONE ALLA GUIDA DEL CIRCOLO NAUTICO PESCARA <
- PROVINCIA L'AQUILA: AGGIUDICATI LAVORI PER 4,5 MILIONI PER VIABILITÀ DEL CAPOLUOGO
- AVVIATI I LABORATORI ORIENTATIVI DEL POLO TECNOLOGICO ECONOMICO DI TERAMO
- COLLECORVINO (PE): FINISCE FUORI STRADA, 26ENNE RICOVERATA IN RIANIMAZIONE
- CAMPLI: RUBA UN BUS DELLA TUA DEL VALORE DI 80MILA EURO, ARRESTATO
- CORROPOLI: AL VIA LA REALIZZAZIONE DEL COMPLESSO RESIDENZIALE PER IL “DOPO DI NOI"
- ROSETO (TE): LA GUARDIA DI FINANZA SEQUESTRA 190 BICICLETTE A PEDALATA ASSISTITA <
- ORTONA: INCIDENTE SU A14, COPPIA ESTRATTA DALLE LAMIERE DELL'AUTO
- PESCARA: RACCOLTA RIFIUTI PORTA A PORTA DA GENNAIO ANCHE IN CENTRO CITTÀ
- CANTIERI A14, IL SONDAGGIO DI CNA: IL 79 PERCENTO SUBISCE 6 BLOCCHI AL MESE
- MONTESILVANO: COMUNITÀ ENERGETICA, IL COMUNE GETTA LE BASI INSIEME A COSVEGA SISMA: SBLOCCATA A MONTORIO (TE) LA RICOSTRUZIONE DELLE CHIESE
- TERAMO: NORME SULLA SICUREZZA VIOLATE, SEQUESTRATO CANTIERE IN CENTRO
- ROSETO (TE): LAVORI FERMI ALLA SCUOLA ROMANI, IL SINDACO SI APPELLA AL MINISTERO <
- CHIETI: CADDE SULLÂ’ASFALTO, IL COMUNE PAGA I DANNI
- AVEZZANO (AQ): SALTA LA CHIUSURA DELLA GALLERIA, CANTIERE POSTICIPATO A GENNAIO
- L'AQUILA: IL MUNDA TORNA AL CASTELLO, POSSIBILE APERTURA A NATALE
- L'AQUILA, PARCO DELLA LUNA: APPROVATO PROGETTO ESECUTIVO DA 10 MILIONI DI EURO BIRRE D'ABRUZZO: D'INCECCO, GRANDE SUCCESSO E MIGLIAIA DI PRESENZE
Dal Consiglio regionale fondi per Sanità, Cultura e sostegno alle Istituzioni
Giovani e Bilancio: si al Maxi-Emendamendamento
La seduta del Consiglio regionale abruzzese, presieduta da Lorenzo Sospiri, si è conclusa con l’approvazione di una maxi-legge di riordino e coordinamento che tocca punti nevralgici, dalla partecipazione giovanile al bilancio, dalle politiche culturali fino alla gestione della fauna selvatica. Il provvedimento è stato approvato a maggioranza, con l’astensione compatta delle opposizioni.
Il cuore normativo della legge è duplice. In primo luogo, stabilisce un riordino delle iniziative volte a favorire la conoscenza delle istituzioni regionali da parte delle giovani generazioni, mirando all'educazione a una cittadinanza consapevole e alla partecipazione democratica. Si strutturano incontri e visite organizzate per studenti e docenti di ogni ordine e grado presso le sedi istituzionali. Particolare attenzione è stata riservata al mondo accademico. Il testo disciplina i rapporti con le Università abruzzesi per l'erogazione di borse di studio, assegni, progetti di ricerca e tirocini. Contestualmente, si mira a promuovere e normare le iniziative per la valorizzazione dell'immagine della Regione Abruzzo sul palcoscenico nazionale e internazionale. La seconda, e più consistente, parte del provvedimento riguarda l'integrazione di diverse variazioni di bilancio attraverso una complessa operazione finanziaria.
L’urgenza sanitaria, più volte richiamata, ha determinato il reintegro di alcune voci definanziate per un totale di 10 milioni di euro, cui si aggiungono 5 milioni provenienti da maggiori entrate, per un totale di 15 milioni di euro destinati alla sanità.
Un significativo impulso è stato dato anche al settore culturale, con un’iniezione di 3 milioni di euro per alimentare il Fondo Unico Regionale per la Cultura. L'obiettivo è sostenere i grandi eventi e le istituzioni culturali regionali, consentendo loro di rispettare i requisiti necessari per accedere alle risorse nazionali garantite dal Fondo Unico per lo Spettacolo.
Tra gli altri stanziamenti approvati, spiccano un contributo straordinario di 1 milione di euro al Comune di Cepagatti per compensare i disagi causati dalla realizzazione di un impianto di conversione. Il reintegro delle dotazioni di spesa di funzionamento di Areacom, l'Agenzia regionale dell'Abruzzo per la Committenza, per 600 mila euro.
500 mila euro per il ripristino parziale dei fondi destinati alla tutela delle Riserve naturali. 500 mila euro per la gestione del complesso sportivo Le Naiadi a favore di Fira Spa. Ulteriori 500 mila euro per far fronte ai danni economici causati dalla fauna selvatica.
L'Aula ha inoltre riconosciuto diversi debiti fuori bilancio. Il più rilevante ammonta a 2.061.800 euro e sarà utilizzato per coprire i costi sostenuti per l'organizzazione dell'ultima edizione del "Giro d'Abruzzo", la corsa ciclistica a tappe maschile, un investimento in immagine che la Regione considera strategico. Sono stati poi garantiti 100 mila euro all'Associazione regionale allevatori, 260 mila euro per il reintegro di somme ad Arpa (ex Arta), e 100 mila euro per le Terme di Caramanico a sostegno della crisi generata dalla riduzione del turismo termale.
Infine, il Consiglio è intervenuto sul fronte del controllo del randagismo. La legge introduce modifiche alla normativa vigente, stabilendo che i ricoveri per randagi debbano garantire l'apertura per almeno cinque giorni settimanali, estendendo l'obbligo a tre domeniche al mese. Viene inoltre normata la gestione di tali strutture, affidandola ai soggetti proprietari o a gestori in possesso dei requisiti previsti.
Prima della chiusura della seduta, aggiornata al prossimo 25 novembre alle 15, sono state discusse alcune interpellanze presentate dalle opposizioni, che hanno sollevato criticità specifiche sul territorio. Ad esempio, Antonio Di Marco, del PD, ha evidenziato la carenza di personale medico nel Pronto soccorso e nel Servizio 118 non medicalizzato nell'area dell'Alto Sangro, come a Pescasseroli, Opi, Villetta Barrea e comuni limitrofi. Pierpaolo Pietrucci, sempre del PD, ha chiesto lumi sullo stato di attuazione delle norme per il sostegno economico alle micro e piccole imprese operanti nelle aree interessate dai cantieri della ricostruzione post-sisma 2009 e 2016/2017 e Francesco Taglieri, del M5S, ha richiesto chiarimenti sulla "Centrale Unica Chieti-Pescara" e sulle apparenti contraddizioni con l’attuazione di investimenti autonomi sul servizio 118 della sola Asl di Pescara.
La seduta si è conclusa in un clima teso, ma produttivo sul piano normativo, confermando la volontà della maggioranza di dare risposte immediate su sanità e cultura, senza tralasciare i temi della partecipazione civica e della promozione territoriale.
L'Aquila 18 Novembre 2025 ore 19:13
"San Salvatore" senza le risorse per la progettazione. L'accusa di Pietrucci (PD)
Strutture ospedaliere: L'Aquila resta al palo
La sanità abruzzese si avvia verso un futuro di ammodernamento e nuove strutture, ma il Capoluogo di Regione rischia di rimanere drammaticamente indietro. È quanto emerge dal Consiglio regionale, dove l'ultima sessione ha visto una dura contrapposizione politica culminata con la bocciatura di un emendamento: la proposta, avanzata dai consiglieri Silvio Paolucci e Pierpaolo Pietrucci, entrambi del Partito Democratico, che chiedeva lo stanziamento di un milione di euro destinato esclusivamente alla progettazione del nuovo Ospedale San Salvatore dell'Aquila.
La maggioranza di centrodestra ha respinto l'iniziativa, provocando l'immediata e accesa reazione di Pietrucci, che non ha esitato a denunciare un vero e proprio «atto di condanna» nei confronti della principale struttura sanitaria del capoluogo. «Senza neppure il fondo per la progettazione, il San Salvatore è condannato a diventare l’ospedale più arretrato e vecchio d’Abruzzo», ha dichiarato il consigliere, sottolineando come l'assenza e l'indifferenza dei consiglieri aquilani di destra in aula abbiano contribuito al fallimento dell'emendamento.
L'Aquila rimane così unica esclusa dal piano di ammodernamento regionale. Il cuore della polemica risiede nella programmazione edilizia sanitaria regionale. Come già denunciato più volte, secondo Pietrucci, l’Ospedale San Salvatore rappresenta l’unica struttura per la quale i piani regionali non prevedono né adeguamenti, né ristrutturazioni profonde. Un dato che stride in maniera netta con le ingenti risorse destinate agli altri presidi della Regione.
I numeri citati dal consigliere del PD parlano chiaro: il Piano di Edilizia sanitaria prevede investimenti per gli ospedali di Lanciano, 109 milioni di euro, Avezzano, 119 milioni, e Vasto, 150 milioni. A questi si aggiungono 60 milioni per Chieti, fondi per Penne e Popoli, e 34 milioni per il Distretto di Scafa. Il caso più eclatante, evidenziato da Pietrucci, è quello di Teramo, che ai 120 milioni già disponibili ne aggiungerà ulteriori 180 grazie a un mutuo contratto direttamente dalla Regione.
A Pescara, intanto, si consolida l'assetto del nuovo Covid Hospital, la cui inutilizzazione durante la pandemia per carenza di personale specializzato nella terapia intensiva non ne ha comunque minato la potenziale riconversione in DEA di II Livello.
In questo quadro di rinnovamento a macchia d'olio, L'Aquila resta l'unica città con un nosocomio la cui costruzione risale agli anni '70 e per il quale non è previsto alcun intervento di potenziamento o riqualificazione strutturale in alcun atto di programmazione regionale. La cosa strana è che le risorse sarebbero disponibili, ma vengono negate.
L'amarezza della minoranza è amplificata dal fatto che l'emendamento bocciato non fosse privo di copertura finanziaria. Al contrario, attingeva a un fondo più ampio di 15 milioni di euro, di cui ben 10 milioni derivanti dalle minori sopravvenienze passive dell’Asl della Provincia dell'Aquila.
La destinazione dei fondi sembra essere la chiave di volta del dissenso politico. «Mentre la Regione stanzia 500.000 euro per la gestione delle Naiadi, nega addirittura la progettazione del nuovo nosocomio aquilano», accusa Pietrucci in un paragone che vuole evidenziare una discrasia nelle priorità politiche.
La conseguenza di questa inerzia, secondo il consigliere, sarà drammatica. Quando tutte le altre strutture sanitarie abruzzesi saranno state ricostruite e ammodernate, il San Salvatore sarà di fatto la più vecchia di tutte. Una condizione che, lungi dall'essere solo un dato anagrafico, avrà «gravissime conseguenze sulla qualità dei servizi e delle prestazioni, sui rapporti con la facoltà di Medicina dell’Università, sul diritto alla salute dei cittadini aquilani e dell’Abruzzo interno», sostiene il consigliere regionale del PD.
«È una cosa grave e triste mortificare la più importante realtà sanitaria del Capoluogo di Regione», conclude Pietrucci, invocando un ripensamento che possa garantire al San Salvatore la dignità e la funzionalità che merita la sua posizione strategica nel panorama sanitario regionale.
L'Aquila 18 Novembre 2025 ore 19:11
Sostenibilità mondiale, la classifica QS segna il balzo di Univaq: 641 posizioni
Univaq segna un successo notevole nel nuovo "QS World University Rankings"
L'Università degli Studi dell'Aquila non è solo un ateneo in piena ricostruzione e rilancio post-sisma, ma si afferma oggi come un faro di progresso nella dimensione forse più critica per il futuro del Paese: la sostenibilità. L'ultima edizione del prestigioso QS World University Rankings: Sustainability 2026 ha certificato un balzo senza precedenti per l'istituzione abruzzese, che esce dalla fascia di posizionamento 1501 per atterrare all'860° posto globale. Un miglioramento che, in termini assoluti, rappresenta il salto in avanti più significativo tra le 57 università italiane che figurano nella classifica internazionale.
Questo risultato non è un evento isolato, ma si inserisce in un trend nazionale estremamente positivo. L'Italia, con 57 atenei in classifica, cinque in più rispetto all'anno precedente, mostra un sistema universitario sempre più ambizioso e allineato con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e il Green Deal UE. Le iniziative stanno canalizzando investimenti verso la transizione verde e l'innovazione, incentivando le università a rafforzare la governance ambientale e a integrare la sostenibilità non solo nella ricerca, ma anche nell'insegnamento e nelle attività quotidiane dei campus.
Il successo dell'Università dell'Aquila e, più in generale, il progresso dell'intero sistema italiano, viene misurato attraverso una metrica complessa e articolata che QS ha strutturato per valutare l'impatto a 360 gradi degli atenei. La classifica si divide in due macro-aree principali, ciascuna con un peso del 45%, affiancate da un 10% dedicato allo scambio di conoscenze.
Una sezione che valuta la strategia degli atenei per mitigare gli effetti sull'ambiente. È un indicatore chiave che comprende la sostenibilità ambientale che misura l'efficacia delle politiche istituzionali, come ad esempio la riduzione dei consumi energetici, la gestione dei rifiuti e le emissioni, poi c'è l'educazione ambientale che valuta l'integrazione di temi climatici e ambientali nell'offerta didattica e nei programmi di studio, la ricerca ambientale che pesa la produzione scientifica sull'ambiente e le scienze della vita, l'impatto sociale che analizza il ruolo dell'università come attore civico e promotore di equità e benessere e l'uguaglianza che misura l'impegno verso l'inclusione, la diversità e la parità di genere.
A seguire ci sono i parametri salute e benessere, sviluppo locale e istituzioni e l'impatto dell'Istruzione, cioè la capacità di tradurre la ricerca in benefici tangibili per la società.
A livello nazionale, la classifica vede l'Università di Padova mantenere la leadership italiana, al 121° posto, mentre il Politecnico di Milano spicca con un balzo di 145 posizioni, arrivando al 133°. Però, il successo più emblematico di questa edizione resta il segnale lanciato dall'Università dell'Aquila e da altri atenei come Milano-Bicocca e Brescia. Come sottolineato dagli analisti di QS, «questi progressi dimostrano che lo slancio verso la sostenibilità non è più concentrato in un piccolo gruppo di leader, ma sta prendendo piede in un numero sempre maggiore di università italiane». Un segno che il sistema nazionale sta ampliando la propria capacità e differenziandosi in risposta a una concorrenza globale in intensificazione.
L'Aquila 18 Novembre 2025 ore 19:08
Viabilità strategica: L'Aquila investe 4 milioni e mezzo, via al cantiere nel 2026
Fondi per Paganica, Collebrincioni, Civita di Bagno e il Gran Sasso
La provincia dell’Aquila mette in campo un piano di rilancio infrastrutturale da 4 milioni e mezzo di euro per la messa in sicurezza e il potenziamento di alcune delle sue arterie stradali più nevralgiche. La Provincia dell'Aquila ha infatti formalizzato l'aggiudicazione di un significativo pacchetto di lavori di viabilità che interesseranno quattro direttrici chiave, di rilevanza sia urbana che per il comprensorio montano: la strada provinciale 103 "di Filetto", la strada provinciale 70 "di Collebrincioni", la strada regionale 5 Bis "Vestina Sirentina" e la strada regionale 17 bis "del Gran Sasso".
L'assegnazione è andata all'impresa Limaco, con sede nella Capitale, e l'avvio degli interventi è previsto per il prossimo anno, il 2026. Un orizzonte temporale che, pur proiettando l'inizio dei cantieri in avanti, conferma l'impegno dell'ente nel dare seguito a una programmazione attenta e mirata. I lavori si concentreranno in larga parte all'interno del vasto territorio del Comune dell'Aquila, con una porzione residuale ma strategica che ricade nel comune limitrofo di Ocre.
A entrare nel dettaglio delle opere è Vincenzo Calvisi, consigliere provinciale delegato alla Viabilità, che sottolinea l'importanza degli assi stradali coinvolti e la loro funzione vitale per i collegamenti territoriali. L'intervento sulla Provinciale 103, che impegnerà 700.000 euro, si focalizzerà sulle frazioni aquilane di Paganica, in particolare Via Onna, e Pescomaggiore. Un'area ad alta densità abitativa e di transito che necessita di un ammodernamento urgente. Per la Provinciale 70 è stato stanziato un importo di 715.000 euro. Questo lotto interesserà direttamente le località di Collebrincioni e Aragno, nodi essenziali per la viabilità pedemontana. Circa un milione di euro, la somma più consistente del pacchetto, è stata destinata ai lavori sulla strada Regionale 5 Bis "Vestina Sirentina". L'area interessata è quella della frazione aquilana di Civita di Bagno e il comune di Ocre, un asse di collegamento cruciale tra il capoluogo e la Valle dell'Aterno.
Infine, 900.000 euro saranno investiti sulla Regionale 17 bis "del Gran Sasso", un'arteria fondamentale non solo per i residenti, ma anche per il flusso turistico diretto verso l'area del massiccio e le sue strutture ricettive. «Si tratta di lavori importanti, condivisi con il Comune dell'Aquila» ha concluso il consigliere Calvisi, «in tratte di fondamentale percorrenza per L'Aquila e il comprensorio montano. Il nostro obiettivo è garantire infrastrutture moderne e sicure». Grande soddisfazione per il risultato raggiunto è stata espressa anche da Gabriella Sette, consigliere provinciale e presidente della commissione Viabilità, che evidenzia la continuità dell'azione amministrativa. «L'amministrazione provinciale guidata dal presidente Angelo Caruso» ha dichiarato «continua a dare risposte concrete, questi interventi, gli ennesimi, sono il segnale tangibile di capacità di programmazione e condivisione con le amministrazioni del territorio. Non si tratta di opere spot, ma di una visione strategica di lungo periodo».
Il raggiungimento dell'obiettivo è stato anche l'occasione per un ringraziamento formale al personale tecnico dell'Ente. «Un doveroso ringraziamento», concludono i consiglieri provinciali «va al settore Viabilità della Provincia dell'Aquila, al dirigente Nicolino D'Amico e al responsabile del procedimento Wanda Paolini, che con grande professionalità e dedizione hanno permesso di centrare un importante obiettivo di mandato».Con l'aggiudicazione, la Provincia dell'Aquila segna un punto a favore della sua strategia di recupero infrastrutturale, con l'impegno ora rivolto a garantire che l'avvio dei cantieri nel 2026 sia gestito con la massima efficienza e con il minor impatto possibile sulla quotidianità dei cittadini.
L'Aquila 18 Novembre 2025 ore 19:05
A Corropoli un nuovo Complesso che accoglierà anche il “Dopo di Noi”
Lavori per 4,7 milioni per la riqualificazione dell’edificio di proprietà dell’Asp1 che ospitava l’asilo infantile
L’ex asilo infantile di Corropoli, di proprietà dell’Azienda per i Servizi alla Persona (ASP 1) di Teramo, sta per vivere una nuova vita grazie agli interventi di riparazione post-sisma 2016. L’edificio storico vedrà una completa trasformazione: non solo accoglierà spazi per l’Asp1 destinati ad attività socio sanitarie polivalenti ma anche un Complesso residenziale per il “Dopo Di Noi”, struttura destinata ad accogliere ragazzi fragili che hanno bisogno di assistenza. La struttura, sottoposta a vincolo diretto dalla Soprintendenza, sarà trasformata in un complesso residenziale dedicato al “Dopo di Noi”, secondo quanto previsto dalla legge 112/2016, offrendo servizi di utilità sociale al territorio.Gli interventi sono stati programmati nell’ambito dell’Ordinanza Speciale n. 31 del 31 dicembre 2021, con l’ASP 1 individuata come soggetto attuatore. La progettazione e la direzione lavori sono affidate a un raggruppamento temporaneo di professionisti composto da Rina Consulting Spa di Genova (capogruppo) e mandanti Corvino e Multari, DPF Engineering Srl e Arethusa SRL. L’esecuzione dei lavori sarà a cura della ditta Conscoop, selezionata tramite Accordo quadro gestito da Invitalia. L’edificio, distribuito su tre livelli, ospiterà al piano terra attività socio-sanitarie polivalenti, mentre i due piani superiori saranno dedicati a dieci posti letto per l’abitativo, completati da spazi esterni attrezzati con percorsi dedicati. L’investimento complessivo del progetto ammonta a 4.710.000 euro. Il recupero permetterà di restituire alla comunità un bene storico, valorizzando al contempo la funzione sociale e l’inclusione delle persone con fragilità.
L'Aquila 18 Novembre 2025 ore 15:11
Roseto: la Guardia di Finanza sequestra 190 biciclette a pedalata assistita
Blitz in esercizi commerciali delle province di Teramo, Pescara e Ascoli Piceno
Biciclette a pedalata assistita “made in China”, del valore complessivo di oltre 240.000 Euro, sono state sottoposte a sequestro nell’ambito di una articolata operazione messa a segno dagli uomini della Guardia di Finanza della Tenenza di Roseto degli Abruzzi, al fine di contrastare l’immissione sul mercato di prodotti non conformi, integranti il reato di frode nell'esercizio del commercio sanzionata e punita dal Codice Penale. L’operazione è scattata dopo l’acquisizione di alcuni indizi sui mezzi, in particolare il prezzo di vendita notevolmente ridotto rispetto a prodotti analoghi. Di qui il sequestro di biciclette a pedalata assistita presso esercizi commerciali delle province di Teramo, Pescara e Ascoli Piceno, recanti il marchio “CE” apposto indebitamente, in maniera da indurre in inganno i consumatori circa l’origine e la qualità del prodotto. La marchiatura CE è volta a tutelare l’interesse pubblico connesso alla sicurezza dei prodotti, mediante il rilascio di una certificazione da parte di organismi autorizzati a valutarne l’idoneità per l’immissione sul Mercato Europeo. La vendita di prodotti con marcatura CE apposta indebitamente può assoggettare il consumatore a vari rischi di natura meccanica che potrebbero compromettere la regolare circolazione su strada della bicicletta, senza tralasciare l’elevato rischio derivante dall’utilizzo di componenti elettriche non testate o certificate. Al termine delle attività i finanzieri hanno proceduto complessivamente al sequestro di 190 biciclette, destinate alla vendita, e alla segnalazione al rappresentante dell’azienda alle competenti Procure della Repubblica di Teramo, Pescara e Ascoli Piceno.
L'Aquila 18 Novembre 2025 ore 15:00
Approvato dalla Giunta regionale il piano per il contrasto alla povertà 2024-2026
Circa 30 milioni di euro per sostenere gli Ambiti sociali nella realizzazione dei servizi essenziali e degli interventi contro la povertà estrema
Il piano regionale per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà nel prossimo triennio potrà contare su una dotazione di circa 30 milioni di euro. Lo rende noto l’assessore alle Politiche sociali, Roberto Santangelo, dopo il via libera della Giunta regionale. Il piano di fatto si sostanzia in linee di indirizzo che la Regione consegna agli Ambiti distrettuali sociali (Ads) per una serie di interventi che verranno direttamente finanziati dal ministero delle Politiche sociali. Gli interventi previsti riguardano l’attuazione dei Livelli essenziali delle prestazioni sociali, come l’assistenza domiciliare socio assistenziale, il supporto alla genitorialità, il servizio di mediazione culturale e tanti altri servizi che gli Ambiti sociali devono garantire sul territorio. Una dotazione a parte del Fondo è stata individuata per la cosiddetta Povertà estrema. Si tratta di 1,1 milioni di euro per il prossimo triennio per finanziare interventi e servizi in favore di persone in condizione di povertà estrema e senza dimora. «In sostanza – spiega l’assessore Roberto Santangelo – la Regione riveste un ruolo di programmazione dovendo indicare tempistica e modalità di attuazione di una serie di interventi». Le risorse sui cui potrà far riferimento la Regione Abruzzo sono quelle del Fondo nazionale per la lotta alla povertà, con un sistema di governance che prevede che la Regione indichi le linee di indirizzo e di intervento, gli Ambiti distrettuali sociali attuino tali linee e il Ministero eroghi materialmente i contributi. «È importante segnalare – aggiunge l’assessore alle Politiche sociali – che è un settore sul quale la Regione ha già messo in campo interventi attingendo dal proprio bilancio, come la contribuzione del Banco alimentare». La parte del Fondo riservata alla povertà estrema non verrà ridistribuita a tutti i 24 Ambiti distrettuali sociali presenti, ma la Regione ha provveduto ad individuare 12 ADS beneficiari sulla base della particolare concentrazione stimata di persone senza dimora e popolosità.
L'Aquila 18 Novembre 2025 ore 15:01
Pescara: la raccolta porta a porta arriva anche in centro
Ambiente spa estende il servizio di raccolta differenziata anche nelle vie centrali della città adriatica, dal 19 novembre incontri con la cittadinanza
La raccolta rifiuti porta a porta arriva anche in centro città a Pescara, a comunicarlo è il presidente di Ambiente spa, il servizio, a partire da gennaio 2026, interesserà anche le zone centrali di Pescara. L'area denominata C2, tra viale della Riviera e via Leopoldo Muzi; il centro con il lungomare Matteotti e corso Vittorio Emanuele e l'area pedonale centrale: piazza Primo maggio, via Nicola Fabrizi, piazza Muzii e viale regina Margherita. 7.200 le utenze coinvolte tra domestiche e non che a partire dal 19 novembre saranno coinvolte in un ciclo i tre incontri dedicati alle modalità di conferimento, differenti per le tre zone interessate. Nella zona C2 raccolta porta a porta e campane per il vetro, nell'area centrale sistema misto: porta a porta e campane informatizzate per vetro e umido; nell'area pedonale centrale isole informatizzate e contenitori stradali ad accesso controllato. «Mancava la parte centrale, quella che per noi è C2 per intenderci il cuore di piazza salotto, corso Umberto e alcuni tratti fino a via Muzzi - spiega il presidente Chiavaroli - partiremo in realtà dal 26 gennaio ma abbiamo cominciato a dare già informazioni e materiale per tempo, in modo che le persone siano informate e possano collaborare con noi e faremo degli incontri pubblici il primo il 19 novembre, alle 18:30, al comune di Pescara e come al solito faremo incontri con i cittadini, con gli amministratori, con gli esercenti e con i commercianti per collaborare. L’estensione prevede l’utilizzazione del sistema del porta a porta con le isole ecologiche in alcune zone particolari e con le isole interrate a piazza Sacro cuore».
L'Aquila 18 Novembre 2025 ore 14:12
Cantieri sulla A14: il sondaggio di Cna e Usarci
Dal sondaggio emergono disagi che si traducono in perdita economica ritardi strutturali, frustrazione e stress per gli utenti
Sono oltre 300 gli utenti tra imprese di trasporto merci, agenti e rappresentanti di commercio a rispondere al sondaggio condotto da Cna e Usarci, sui disagi causati dagli interminabili cantieri presenti sulla A14. Il tratto analizzato in cui emergono maggiori segnalazioni di file e restringimenti è quello compreso tra Pescara Nord, Val Vibrata, Mosciano, Giulianova e Civitanova Marche. Un tratto per molti operatori, obbligatorio su cui insistono distretti, interporti, porti e filiere produttive, senza alternative praticabili. Su queste arterie i cantieri, ormai permanenti, si ripercuotono sulla produttività, sull'organizzazione dei turni e sulla sostenibilità economica del servizio, con un danno economico non trascurabile. Il 53,1 percento degli utenti che ha risposto al sondaggio percorre giornalmente la A14, il 36 percento almeno una volta a settimana. A causa dei rallentamenti, l'89, 8 percento dichiara un aumento di percezione del rischio e dello stress, una guida faticosa, tesa ed insicura soprattutto per chi conduce mezzi pesanti. Il 79 percento degli utenti, dichiara di subire almeno 6 episodi di blocco al mese; il 42 percento supera gli 11 (ogni 2-3 giorni). Per il 21,5 percento il ritardo medio accumulato si attesta su un’ora o più, per il 45,9 percento si aggira tra i 30 e i 60 minuti, per il 30,7 percento tra i 15 e i 30. «Ci si chiede come mai ci siano questi ritardi e chiediamo innanzitutto che ci sia un tavolo di confronto proprio per comprendere a cosa sono dovuti questi ritardi e avere anche delle risposte in quanto quotidianamente, le ditte di autotrasporto subiscono comunque delle spese aggiuntive che comunque incidono molto sui nostri bilanci». Così Raffaella Pierangelo, presidente Cna Fita Abruzzo. In termini di distribuzione nelle ore del giorno, i disagi si distribuiscono in modo uniforme su tutto l’arco della giornata, con picchi tra le ore 15.00 e le 19.00. L’84 percento del campione subisce un effetto forte o molto forte sui tempi di viaggio e pausa, con conseguenze sui tempi di riposo obbligati, la programmazione dei turni, gli orari di consegna, la gestione delle finestre temporali di carico e scarico con i clienti. I disagi provocati dai cantieri dunque si traducono in un impatto significativo sulla gestione aziendale (maggior costo del carburante, riduzione dei margini di guadagno del viaggio) per ben il 61%. Dati alla mano Cna chiederà un tavolo di confronto con il Ministero dei trasporti come spiega il direttore di Cna Abruzzo Silvio Calice: «Faremo anche un'ulteriore proposta nella legge finanziaria di tener conto di questo disagio, per quanto riguarda l’indicatore di fiscalità. Sapete che l’azienda viene misurata dal fisco con indicatori generici e le perdite di competitività non sono considerati in quegli indicatori, faremo una proposta anche in questa direzione».
L'Aquila 18 Novembre 2025 ore 14:03
Presentata la Regional Area Network di Abruzzo Connesso
Rappresenta un investimento strategico per la digitalizzazione del territorio abruzzese
Nell'ambito dell'incontro "Abruzzo connesso: la Regional Area Network", è stata presentata la nuova infrastruttura di connettività pubblica realizzata con il sostegno del Programma Regionale FESR Abruzzo 2021-2027. La Regional Area Network così come spiegato nell'incontro che si è svolto a Palazzo dell'Emiciclo dell'Aquila, rappresenta un investimento strategico per la digitalizzazione del territorio abruzzese, volto a migliorare l'interoperabilità tra le pubbliche amministrazioni e a rafforzare la connettività dei Comuni, favorendo l'accesso ai servizi digitali e la modernizzazione del sistema regionale. L'intervento si integra con un progetto analogo promosso per la ricostruzione post-sisma 2016 e 2009 e consentirà di collegare i restanti comuni, realizzando una rete ad alte prestazioni tra i centri tecnici delle Regioni Abruzzo, Marche e Umbria.
L'Aquila 18 Novembre 2025 ore 12:26
Incendi al Case di Bazzano: sopralluogo di Vito Colonna
L'assessore comunale ha incontrato il comitato di cittadini preoccupati
Un sopralluogo per fare il punto della situazione con il comitato dei residenti dopo gli incendi dolosi di alcune piastre e l'ultimo episodio che ha visto il danneggiamento della TendAmica di Bazzano. Lo ha fatto l'assessore Vito Colonna che questa mattina ha fatto visita al Progetto Case di Bazzano per toccare con mano il disagio che stanno vivendo i cittadini dopo gli ultimi incivili e pericolosi episodi incendiari che hanno scosso la comunità
L'Aquila 18 Novembre 2025 ore 12:24
Parco della Luna, approvato il progetto esecutivo da 10 milioni di euro
I lavori interesseranno alcuni fabbricati del compendio di Collemaggio
Il Comune dell'Aquila ha approvato il progetto esecutivo relativo all'intervento di valorizzazione dell'ex Ospedale Psichiatrico di Santa Maria di Collemaggio, nell'ambito del programma "Parco della Luna". La spesa complessiva dell'intervento è pari a 10 milioni di euro, così finanziati: 700mila euro a valere sui fondi della Delibera CIPE 26/2016 (FSC 2014/2020) e 9,3 milioni a valere sui fondi della Delibera CIPESS 15/2024 (FSC 2021/2027). L'atto recepisce il lavoro svolto dall'Amministrazione comunale in collaborazione con la Regione Abruzzo e con l'Azienda Sanitaria Locale n. 1 Avezzano–Sulmona–L'Aquila, nell'ambito di un percorso pluriennale finalizzato alla rigenerazione di una delle aree più significative dal punto di vista storico, sociale e identitario per la città. Il progetto interesserà alcuni fabbricati del compendio di Collemaggio e prevede la loro rifunzionalizzazione con destinazioni culturali, sociali e turistico-ricettive, in coerenza con il quadro di valorizzazione definito negli anni e aggiornato in base alle esigenze del territorio. «L'approvazione del progetto esecutivo - fanno sapere dall'amministrazione comunale - rappresenta un avanzamento significativo dell'iter e consente all'Amministrazione di proseguire con gli adempimenti necessari alla successiva sottoscrizione della convenzione di realizzazione con la Regione Abruzzo, atto propedeutico all'avvio delle procedure per l'esecuzione dei lavori». Soddisfatto il sindaco Pierluigi Biondi che parla del Parco della Luna come «un progetto importante. La trasformazione dell'area di Collemaggio in un polo culturale, sociale e turistico - ha aggiunto - rappresenta una sfida e un'opportunità per l'intera comunità. Continuiamo a investire in una visione che unisce memoria, inclusione e sviluppo in luoghi che hanno anche una marcata vocazione scolastica, in cui prevediamo la localizzazione di un polo d'istruzione per i nostri ragazzi e con il primo tassello rappresentato da un nuovo asilo nido per ospitare 45 bambini».
L'Aquila 18 Novembre 2025 ore 12:22
A L’Aquila storico intervento di chirurgia Maxillo-Facciale, primo nel suo genere
Capolavoro di microchirurgia al "San Salvatore"
Un’operazione da manuale, un capolavoro di microchirurgia che segna un punto di svolta per la sanità abruzzese. Un intervento di altissima complessità, il primo nel suo genere eseguito all’Ospedale San Salvatore di L’Aquila, ha permesso di asportare un tumore della lingua e, contestualmente, di ricostruire l'organo e il pavimento orale utilizzando il tessuto dello stesso paziente. Un’innovazione che proietta il reparto di Chirurgia Maxillo-Facciale, diretto dal professor Filippo Giovannetti, nell’élite dei centri oncologici e ricostruttivi italiani, grazie anche alla sinergia con i luminari del Policlinico Umberto I di Roma.
L’operazione, che si è svolta nei giorni scorsi, rappresenta un balzo in avanti nell'approccio multidisciplinare ai tumori del cavo orale. Dopo la fase di demolizione, ovvero l’asportazione radicale della massa tumorale, il team chirurgico ha potuto procedere immediatamente alla cruciale fase ricostruttiva.
Per ridare al paziente la funzionalità e la morfologia della lingua e del pavimento orale, organi essenziali per la fonazione, la deglutizione e la masticazione, si è fatto ricorso a una tecnica all'avanguardia: il prelievo microvascolare di un lembo di tessuto, cute e muscolo, dalla coscia del paziente, successivamente reinnestato nell’area del cavo orale attraverso la tecnica microchirurgica.
Questa procedura, estremamente delicata e sofisticata, non è solo una riparazione estetica, ma soprattutto un intervento che mira a preservare al massimo le funzioni essenziali. Il professor Giovannetti sottolinea come l’obiettivo primario sia quello di garantire «il massimo della qualità di vita del paziente nel post-operatorio, mantenendo intatte le capacità di linguaggio, deglutizione e masticazione».
Il successo di un’operazione così complessa è stato determinato dalla stretta e proficua collaborazione tra due eccellenze sanitarie.
L'équipe del San Salvatore, oltre al professor Giovannetti, ha visto in campo il dottor Ettore Lupi e le dottoresse Flavia Maesa e Federica Ferri. A supportarli con la loro esperienza i colleghi della Chirurgia Maxillo-Facciale del Policlinico Umberto I di Roma: il responsabile professor Valentino Valentini, il professor Andrea Battisti e il dottor Marco Della Monaca.
La perfetta intesa e l’elevatissima professionalità non si sono limitate al solo bisturi. Determinante è stato il ruolo dell’équipe anestesiologica, composta dalla dottoressa Emilia Barattelli e dalla dottoressa Roberta Papola, insieme al personale infermieristico di sala operatoria e di reparto.
«L’intervento» ha commentato il professor Giovannetti «rappresenta un passo fondamentale nel percorso di crescita della nostra struttura, che consolida la propria capacità di offrire trattamenti oncologici e ricostruttivi di altissima specializzazione in tutto il territorio della Regione». Un segnale forte che L'Aquila è un polo sanitario in grado di affrontare i casi più ostici.
Dello stesso avviso il professor Valentini, che evidenzia come «la cooperazione tra istituzioni possa fare la differenza nella gestione dei casi più complessi».
Il paziente, sottoposto all’intervento, ha avuto un decorso post-operatorio privo di complicanze ed è stato dimesso, pronto per seguire il programma di controlli clinici. Un epilogo felice che ribadisce il valore del "gioco di squadra" e l'impegno della Asl 1 Abruzzo a continuare a investire in competenze e tecnologia a favore dei cittadini.
L'Aquila 17 Novembre 2025 ore 16:49
Attacco hacker all'ASL1, conflitto di interessi sull'Autorità Garante della Privacy?
L'ASL 1 e il "data breach" velenoso
Un attacco informatico di proporzioni senza precedenti recenti aveva scosso l'opinione pubblica abruzzese e l'intero sistema sanitario nazionale. Era il 3 maggio 2023 quando la ASL di L’Aquila si è trovata nel mirino della gang ransomware Monti, subendo uno dei più gravi data breach degli ultimi anni. Il bilancio è drammatico: milioni di dati personali e particolari sottratti dai database aziendali e successivamente divulgati online.
La mole di informazioni compromesse è enorme, stimata in circa 500 GB. Tra i dati esfiltrati figurano cartelle cliniche, referti di malati oncologici, valutazioni psicologiche di minori e, a destare scalpore, persino i dati sanitari del boss mafioso Matteo Messina Denaro, all'epoca dei fatti ricoverato presso l'Ospedale San Salvatore di L'Aquila. La divulgazione di tali dati non solo ha messo in serio pericolo la riservatezza degli interessati, ma ha anche creato immediate difficoltà nella gestione delle terapie, a causa dell'inaccessibilità dei dati sanitari.
A fronte di una violazione della privacy di così grave entità, numerosi pazienti coinvolti, esposti ora a un rischio potenziale di ricatto "sine die" da parte di chiunque abbia accesso ai dati trafugati, si sono rivolti all'Avvocato Carlotta Ludovici del Foro dell’Aquila, e all’Associazione dei Consumatori ADICU - aps, di cui l’Avvocato è responsabile provinciale. L’obiettivo è chiaro: valutare una richiesta di risarcimento danni nei confronti della ASL 1, accusata di non aver adottato misure di protezione informatica adeguate all'elevato standard di sensibilità dei dati trattati.
Gli atti di costituzione in mora sono stati inviati alla ASL 1 a partire da novembre 2023, e inoltrati per conoscenza anche all’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale e all’Autorità Garante della privacy per i provvedimenti del caso. Il riscontro, arrivato a maggio 2024 da parte di uno Studio legale romano, ha di fatto sospeso ogni possibilità di risarcimento in attesa dell'accertamento delle responsabilità in sede penale, civile e amministrativa.
La svolta arriva a maggio 2025 con la notifica all'Avvocato Ludovici della pronuncia dell'Autorità Garante della Privacy. A seguito di un’attività ispettiva, avviata dopo la notifica tardiva dell’attacco da parte dell’ASL, che, in base all'Art. 33 del GDPR, andrebbe comunicata entro 72 ore, il Garante ha riconosciuto il titolare del trattamento dei dati, all'epoca in capo all'Azienda sanitaria, responsabile della violazione.
E qui casca l'attenzione: l'Autorità ha irrogato la sanzione amministrativa dell’ammonimento, disponendo la pubblicazione del provvedimento. Inoltre, il Garante ha rilevato che la comunicazione agli utenti interessati, prevista dall'Articolo 34 del Regolamento europeo sulla privacy, non è stata ritenuta idonea e adeguata alla gravità della situazione. L'ammonimento, anziché la più severa sanzione pecuniaria, ha lasciato perplessi gli operatori legali, specialmente trattandosi del data breach più grave degli ultimi tempi.
Le ragioni di questa scelta sanzionatoria sono state sollevate in modo clamoroso durante la puntata di REPORT andata in onda il 9 novembre su Rai Tre, che ha visto ospite proprio l'avvocato Ludovici Carlotta dell'Aquila.
Nel corso della trasmissione, è emerso un elemento che getta un'ombra inquietante sull'indipendenza del collegio del Garante. Uno dei quattro componenti dell'Autorità è l'Avvocato Guido Scorza. Quest'ultimo risulta essere socio fondatore dello Studio Legale romano E-Lex, società di avvocati costituita anche dalla moglie del giurista.
E-Lex è stata incaricata dalla ASL 1 dell'Aquila con una delibera pubblica del 25 agosto 2023, a firma dell'ex Direttore Generale Ferdinando Romano, per fornire un supporto specialistico di tipo tecnico-giuridico per la gestione dei data breach in seguito ad attacco hacker. Il tutto a fronte di un compenso di circa 80.000 euro.
L'avvocato Ludovici ha dichiarato che sarebbe stato «quantomeno opportuno» che l'avvocato Scorza si fosse astenuto dal partecipare alla decisione sanzionatoria, dato il suo ruolo di socio fondatore di E-Lex, lo studio che di fatto tutela la stessa ASL 1, l'ente che l'Autorità Garante, di cui Scorza è membro, stava controllando e sanzionando.
Non è difficile intravedere un potenziale conflitto di interessi per le posizioni rivestite dal giurista, che solleva interrogativi sulla reale imparzialità del provvedimento di ammonimento.
L'attacco ransomware alla ASL 1 di L'Aquila è una ferita aperta che va oltre il danno informatico ed economico. È una lesione gravissima alla fiducia dei cittadini nelle istituzioni sanitarie e nella capacità dello Stato di proteggere i loro dati più intimi. La divulgazione di cartelle cliniche e dati sensibili è un'aggressione alla dignità della persona, con conseguenze psicologiche e pratiche a lungo termine, quali il rischio di estorsioni.
In questo contesto, la reazione dell'Autorità Garante della Privacy dovrebbe essere un faro di rigore e indipendenza. L'ammonimento, sanzione più leggera rispetto alla pecuniaria, appare sproporzionato rispetto al data breach più grave degli ultimi tempi.
La rivelazione, se confermata nei suoi risvolti etici e di opportunità, di un potenziale conflitto di interessi da parte di un componente del collegio del Garante getta un'ombra scura proprio sull'indipendenza di un organo che, per sua natura, deve essere al di sopra di ogni sospetto. Quando un'azienda controllata è assistita da uno studio legale co-fondato da un membro dell'ente controllore, il dubbio sulla terzietà della decisione è legittimo e, anzi, doveroso.
L'Autorità Garante della Privacy non è un ufficio burocratico, è la sentinella dei diritti fondamentali nell'era digitale. Se i cittadini non possono fidarsi della sua incondizionata imparzialità, il sistema di protezione dei dati personali crolla. La trasparenza e, soprattutto, l'astensione in casi di potenziale coinvolgimento, non sono optional, ma il fondamento etico per preservare la credibilità dell'istituzione. È indispensabile che venga fatta piena luce sulla vicenda, per sgombrare il campo da ogni incertezza sul perché un attacco così devastante sia stato liquidato con un semplice ammonimento. La tutela della privacy degli aquilani, di chiunque, non può permettersi eccezioni.
L'Aquila 17 Novembre 2025 ore 16:44
Uncem Abruzzo: «senza segretari i piccoli comuni rischiano il default»
La crisi silenziosa degli Enti Locali minori
Da tempo, l'ossatura del sistema delle Autonomie locali, in particolare per quanto riguarda i piccoli Enti e le aree montane, scricchiola sotto il peso di difficoltà sempre più insostenibili. Non si tratta di problemi contingenti o passeggeri, ma di criticità strutturali che minano alla base la capacità di queste amministrazioni di garantire l'ordinario funzionamento e, ancor più, di pianificare lo sviluppo e intercettare le opportunità offerte dai fondi nazionali ed europei.
Le due spine nel fianco di questo sistema sono note agli addetti ai lavori: da un lato, una cronica carenza di personale qualificato in grado di gestire la complessità amministrativa e tecnica richiesta; dall'altro, le enormi difficoltà burocratiche e logistiche legate all'immissione in servizio dei Segretari comunali di recente iscrizione all'Albo nazionale, figure chiave per la legalità e l'efficienza degli Enti.
L'Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani, sia a livello nazionale che con le sue articolazioni regionali come quella abruzzese, ha elevato il suo grido d'allarme in più occasioni. L'interlocuzione con i Ministeri dell'Interno, degli Affari Regionali e delle Autonomie, e della Pubblica Amministrazione è stata costante, ma le soluzioni definitive tardano ad arrivare, lasciando le amministrazioni locali, specie quelle più piccole e isolate, in una situazione di stallo operativo. La posta in gioco è alta: evitare la paralisi, o peggio, il default amministrativo e la conseguente interruzione dei servizi essenziali per i cittadini.
In vista di una necessaria e non più procrastinabile riscrittura del Testo Unico degli Enti locali, che l'Uncem auspica sia finalmente orientata a premiare e sostenere il lavoro associato tra Comuni, grandi e piccoli, l'Unione è tornata a sollecitare i Ministri competenti con un dossier di proposte operative e urgenti, mirate a sbloccare l'impasse della carenza di Segretari.
La prima proposta, pragmatica e immediatamente applicabile, riguarda l'utilizzo dei Vicesegretari. L'Uncem chiede di poter impiegare queste figure in Comuni, Unioni di Comuni, Unioni montane e Comunità montane, supplendo così alla mancanza del titolare. Si tratta di una misura ponte, ma essenziale per mantenere operative le strutture amministrative in attesa di soluzioni stabili.
Il secondo punto, di natura più strategica e finanziaria, tocca un nervo scoperto: il sostegno economico per la spesa relativa ai Segretari. Questi, è bene ricordarlo, sono dipendenti del Ministero dell'Interno, ma il loro costo grava pesantemente sui bilanci comunali, spesso esigui. L'Uncem chiede al Governo e ai Ministeri di intervenire in modo strutturale e stabile sul piano finanziario, alleggerendo l'onere per i Comuni e rendendo meno problematico il reclutamento e la permanenza di queste figure professionali in sedi disagiate.
La visione strategica di Uncem, però, va oltre la semplice gestione dell'emergenza. Il Presidente nazionale, Marco Bussone, e il Presidente di Uncem Abruzzo, Lorenzo Berardinetti, insistono sulla necessità di un cambio di paradigma per il ruolo del Segretario comunale.
«Occorre puntare fortemente sul ruolo di Segretari per i Comuni nella riorganizzazione del lavoro insieme delle Unioni di Comuni, Unioni montane, Comunità montane,» evidenziano Bussone e Berardinetti. «Riorganizzando i servizi dei diversi Comuni, portando funzioni, servizi, personale, cespiti finanziari nelle aggregazioni, si avrebbe una importante e decisiva riorganizzazione degli uffici pubblici di un intero territorio, oltre i confini amministrativi comunali, con i Segretari che diventano veri Manager della PA, lavorando insieme in pool per tutti i Comuni che fanno parte di una Unione o Comunità montana. In modo da rafforzare percorsi di interazione, collaborazione, confronto, dialogo».
Questa prospettiva disegna un Segretario non più, o non solo, come il "burocrate della PA" o l'interprete della norma, ma come un "manager pubblico" dei territori. Una figura professionale in grado di orientare il futuro, attrarre finanziamenti, gestire la progettualità complessa e guidare lo sviluppo locale, non per un singolo Comune, ma per l'intera area associata.
La crisi di personale, dunque, può e deve diventare un'occasione per ripensare la governance territoriale. L'aggregazione delle funzioni e dei servizi, sostenuta da Segretari qualificati e motivati a lavorare in una logica di management di area vasta, è l'unica via per garantire la sopravvivenza amministrativa e la vitalità economica e sociale di centinaia di piccoli Comuni, veri e propri presidi sul territorio.
L'appello di Uncem, forte e chiaro, è un invito al Governo a intervenire con decisione: non solo con misure tampone, ma con una riforma coraggiosa che, a partire dalla figura del Segretario comunale, dia il via a una stagione di riforma del Testo Unico degli Enti locali e di potenziamento del lavoro associato, riconoscendone il valore cruciale per la coesione nazionale e per la tenuta del tessuto socio-economico delle aree interne e montane.
Il dossier Uncem è l'ennesima, drammatica, conferma di quanto la questione montagna e piccoli comuni non sia solo un tema di folclore o tutela del paesaggio, ma una questione di sicurezza nazionale amministrativa. La carenza di Segretari comunali è il sintomo più acuto di una malattia sistemica: la difficoltà per lo Stato di garantire la propria presenza e la propria funzionalità in aree che pure rappresentano la maggioranza del territorio italiano.
Trasformare i Segretari in "manager pubblici" è l'intuizione giusta. Non basta una figura che garantisca la mera regolarità amministrativa; serve un leader in grado di gestire la complessità dei fondi Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dei progetti di sviluppo sostenibile e della riorganizzazione dei servizi intercomunali. Un manager, in sostanza, che liberi i Sindaci da un eccesso di burocrazia e li sostenga nel loro ruolo politico e di rappresentanza.
Il nodo finanziario, poi, è cruciale. Se lo Stato, tramite il Ministero dell'Interno, gestisce la carriera e l'Albo dei Segretari, è inaccettabile che il costo resti un fardello insostenibile per i Comuni con meno risorse. Un intervento finanziario stabile non è un regalo, ma un investimento sulla sussidiarietà verticale e sulla tenuta democratica. Senza un Segretario pienamente operativo, il Comune non può funzionare, e l'assenza di servizi essenziali, dall'urbanistica all'assistenza sociale, non farà che accelerare lo spopolamento e l'abbandono di territori già fragili.
La riscrittura del Testo Unico degli Enti locali è la Golden Opportunity. Se non si insisterà ora, con forza e lungimiranza, sul lavoro insieme dei Comuni, dotandoli degli strumenti (finanziari) e delle figure, i Segretari-Manager necessari, assisteremo, nel giro di pochi anni, non solo al default di qualche singolo Ente, ma al collasso di intere aree montane, con conseguenze incalcolabili per il dissesto idrogeologico e la coesione territoriale. È l'ultima chiamata per la montagna e i piccoli Enti.


